La Storia tra Fonti e Leggende


ETIMOLOGIA DEL TERMINE
Da un documento risalente al 1101 d.C. emerge che l’appellativo Piancaldoli sia derivato dal fatto che un tale Aldolo, avendo avuto la custodia della regione, si sarebbe premurato di armare il territorio al fine di tutelare il governo e la difesa di questo: da ciò l’attribuzione di Plani Castrum Aldoli (tradotto: luogo fortificato nel piano di Aldolo) da cui il nome Piancaldoli.


PRIME TRACCE
Essendo Piancaldoli un piccolo borgo, non possiede un archivio storico che possa fornire informazioni sulla storia del territorio; per questo le poche notizie giunte fino a noi sono spesso incerte, tramandate di famiglia in famiglia e non riscontrabili in documenti scritti.

Il Paese ha origini assai antiche, leggende tramandate negli anni parlano della presenza di insediamenti umani già alcuni secoli prima della nascita di Cristo. Poco è però possibile ricostruire alla luce di alcune monete romane e armi medioevali rinvenute in borgate limitrofe al centro abitato.

Prime tracce appurate del Paese risalgono all’epoca Carolingia, quando apparteneva alla Contessa Matilde di Toscana; poi Piancaldoli risulta uno dei più antichi possedimenti dei Magnati degli Ubaldini, i quali intorno al Mille portavano il titolo di Conti Rurali. Dopo essi compaiono come padroni del Borgo i Samaritani, ramo degli Ubaldini, con Landolfo (1043) e Aldolo (1101), che, come già detto, avendo reso il luogo fortezza ben difesa, diede il nome alla località.

Nel 1166 il territorio faceva parte della proprietà di Martino de Plancaldolo e della moglie Teuccia, e in seguito di Monaldo de Plancaldolo.

Nel 1187 Piancaldoli divenne una giurisdizione del Vescovo di Cervia, e quest’atto fu riconosciuto anche nel 1244 da Papa Innocenzo IV.